Taglio Gishiri
Il taglio di gishiri o gishiri è una forma di mutilazione genitale femminile eseguita comunemente dai popoli delle regioni Hausa e Fulani della Nigeria settentrionale e del Niger meridionale. La procedura ritiene che i professionisti tradizionali trattino una varietà di disturbi ginecologici, sebbene non vi siano basi scientifiche per questa procedura ed è considerata pseudoscienza.
Etimologia
La parola "gishiri" è Hausa per "sale". Si riferisce alla pratica dei commercianti arabi che ancora trasportano roulotte attraverso il Sahara verso città nelle parti settentrionali dell'Africa occidentale, come Kano, in Nigeria. Quando un cliente acquista una quantità di sale, il commerciante produce un lungo coltello e taglia un pezzo fuori da un grosso blocco; questo coltello è simile al tipo usato per produrre tagli di gishiri.
Procedura e rischi
Si ritiene che tutta una serie di disturbi ginecologici, tra cui difficoltà nel travaglio, infertilità, dispareunia (dolore durante il sesso), prolasso degli organi pelvici e ritenzione urinaria, siano causati da una vagina troppo stretta in queste aree. Il trattamento tradizionale consiste nell'incidere la vagina. Un lungo coltello viene inserito nella vagina e vengono eseguiti tagli all'indietro dalla parete anteriore della vagina nel perineo.
Possono derivarne gravi lesioni, come le fistole: buchi nelle pareti vaginali che lo separano dalla vescica o dal retto. A volte il coltello viene inserito nell'uretra per eseguire il taglio, mettendo a nudo l'intero tratto urinario inferiore. Molte donne muoiono anche per emorragia che risulta dalla procedura.